Uretrosospensione protesica: finalità dell’intervento
L’incontinenza urinaria, ovvero la perdita involontaria di urina, è un problema che riguarda oltre 3 milioni di italiani (il 7,8% della popolazione generale). Le donne sono maggiormente colpite rispetto al sesso maschile, a causa dei parti (che possono alterare la struttura dei tessuti circostanti la vagina), la menopausa, la predisposizione individuale e l’obesità .
Esistono diversi tipi di incontinenza urinaria:
- incontinenza da sforzo (IUS): si manifesta con la perdita involontaria di urina durante uno sforzo: colpo di tosse, corsa, sollevamento o trasporto di carichi pesanti ecc.
- incontinenza da urgenza: si manifesta con un improvviso ed incontenibile stimolo ad urinare.
- incontinenza mista: incontinenza da sforzo e incontinenza da urgenza possono presentarsi associate con la prevalenza maggiore dell’una o dell’altra.
La diagnosi del tipo di incontinenza viene fatta attraverso un’attenta raccolta di informazioni da parte del medico specialista, e confermata dall’esecuzione di un esame urodinamico.
L’incontinenza da sforzo può essere trattata efficacemente con un trattamento chirurgico minimamente invasivo denominato TOT (Trans Obturator Tape).
Il ginecologo inserisce sotto l’uretra una benderella di materiale biocompatibile che sostiene l’uretra stessa in modo da ripristinare la sua capacità di trattenere l’urina, in particolare durante gli sforzi.
Tale tecnica è estremamente efficace: le percentuale di successo sè del 90%.
Esecuzione
- Anestesia: sedazione o spinale
- Durata: da 15 a 30 minuti
- Procedura: vi sono due possibili alternative chirurgiche:
- TOT semplice: : il ginecologo pratica un’unica piccola incisione (2 cm) sulla parete vaginale anteriore, sotto il meato uretrale e posiziona la banderella.
- Intervento con tecnica transotturatoria: oltre all’incisione della parete vaginale anteriore, vengono praticate altre due minime incisioni (0,5 cm) sulla cute del lato interno delle cosce, a qualche centimetro di distanza dalle grandi labbra. Un ago semicircolare consente di applicare la benderella sotto l’uretra facendola passare attraverso il forame otturatorio (struttura anatomica del bacino) e facendo uscire i due estremi dalle incisioni eseguite sulla faccia interna delle cosce.Si procede dunque alla sutura della vagina e delle incisioni sulla cute con punti che si riassorbono in qualche settimana. In questo modo l’uretra viene sostenuta negli sforzi e ristabilita la continenza.
Il giorno dopo l’intervento si controlla il normale svuotamento della vescica tramite la valutazione ecografica del residuo di urina dopo la minzione.
Migliorata la tecnica mini-invasiva per l’incontinenza femminile
Per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo L’Equipe Uroginecologica di Clinica Cittàgiardino utilizza una soluzione innovativa, che rappresenta l’ultima evoluzione nell’ambito dei dispositivi di supporto all’uretra.
Nel trattamento con il “MiniArc Precise”, viene inserita sotto l’uretra una striscia sottile di materiale, tipo “maglia a rete”, per fornire all’uretra stessa un vero e proprio “rinforzo”.
La procedura di inserimento viene eseguita con tecnica mininvasiva (singola incisione), minimizza il rischio di trauma dei tessuti grazie alla facilità di ancoraggio e consente una maggiore precisione nel posizionamento ai muscoli otturatori interni, senza il passaggio transotturatorio-transcutaneo.
L’intervento può essere eseguito in anestesia locale, consentendo la dimissione in poche ore.
Procedure alternative
Le alternative chirurgiche a questo tipo di intervento per l’incontinenza urinaria da sforzo (IUS) sono più invasive e non garantiscono la stessa percentuale di successo.