I comuni fillers a base di acido ialuronico sono utilizzati in medicina estetica per definire i contorni del volto, colmare depressioni e rughe e aumentare il volume di labbra e zigomi, rispondendo alla sempre più diffusa richiesta femminile -e non solo- di contrastare i segni del tempo.
L’acido ialuronico é noto anche per le sue proprietá fortemente idratanti. Infatti, quando iniettato nel derma, richiama numerose molecole d’acqua migliorando complessivamente la qualità della cute, rendendola più tonica, spessa e luminosa.
Queste proprietà possono essere sfruttate per migliorare l’aspetto della cute anche nei casi in cui essa sia fibrotica e priva di acido ialuronico a causa di patologie, come la sclerodermia.
Il termine sclerodermia deriva dal greco e significa “pelle dura”.
Si tratta di una patologia che nella sua forma più diffusa, quella sistemica, colpisce con maggiore prevalenza il sesso femminile tra i 40 e i 60 anni.
É un disordine generalizzato del tessuto connettivo, caratterizzato da diverse alterazioni tra cui la principale é la fibrosi dei tessuti dovuta ad una riduzione significativa dei fibroblasti, cellule deputate alla sintesi di collagene e acido ialuronico.
Nelle donne colpite da sclerodermia, la cute del volto appare dura, secca, sottile e con facile tendenza alle ulcerazioni. La regione del volto più colpita é quella periorale con aumento generalizzato delle rugosità, perdita di volume e importante assottigliamento delle labbra. Ad aggravare la situazione contribuisce la terapia steroidea, talora somministrata per lunghi periodi, che ha effetti deleteri sull’aspetto della cute e dei lineamenti del volto delle pazienti.
Nella mia esperienza il trattamento con acido ialuronico ad alto e basso peso molecolare nelle donne affette da sclerodermia ha portato a risultati molto soddisfacenti.
L’iniezione di acido ialuronico a livello delle labbra e dell’area periorale determina non solo aumento di volume e riempimento di rughe, ma anche maggiore idratazione e minor facilitá all’ulcerazione. In sintesi: miglioramento dell’aspetto e buona soddisfazione delle pazienti.
Nonostante in letteratura non vi siano dati che controindicano l’utilizzo di fillers nelle pazienti affette da sclerodermia, é importante che il medico selezioni in modo accurato i casi da trattare: il trattamento deve seguire sempre un attento esame clinico della paziente, con una seria valutazione e dell’aspetto della cute e delle condizioni cliniche (gravità della malattia, terapia assunta, compromissione di altri organi). Inoltre, il programma terapeutico – che deve essere assolutamente personalizzato – va associato ad un monitoraggio clinico e sierologico (Autoanticorpi) in tempi prestabiliti.
Dal punto di vista tecnico l’iniezione di acido ialuronico è una procedura ambulatoriale, non richiede anestesia e si conclude in venti minuti. Al termine, nelle aree trattate possono comparire piccole ecchimosi, rossore e leggero gonfiore, complicanze che si risolvono spontaneamente nell’arco di pochi giorni. Al trattamento segue un controllo a 20- 30 giorni per valutare assieme i risultati raggiunti.
Infine un ultimo, ma non meno importante, aspetto degno di nota: a volte una semplice procedura come questa può servire a ridare serenità a donne che combattono contro una malattia che le trasforma in modo lento e inesorabile. Vedendosi più belle esse si riconciliano con se stesse, si sentono più felici e vivono più sicure anche i rapporti sociali.
A cura della Dott.ssa Rossella Sferrazza
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Clinica Cittàgiardino Padova