Mastopessi: finalità dell’intervento
L’intervento di mastopessi consente di rialzare e rimodellare i seni cadenti, eliminando la pelle in eccesso, conferendo alle mammelle maggior consistenza, rotondità e proiezione. Consente inoltre di correggere eventuali asimmetrie tra le mammelle.
Ove opportuno l’intervento prevede un innalzamento delle areole e dei capezzoli e l’eventuale loro riduzione.
L’intervento di mastopessi può essere eseguito in associazione ad altri interventi correttivi della mammella:
- mastoplastica riduttiva: nei casi in cui si voglia ottenere una riduzione del volume delle mammelle
- mastoplastica additiva: nei casi in cui si voglia ottenere un aumento del volume delle mammelle
Esecuzione
- Anestesia: generale o, nei casi di minor impegno, locale e sedazione.
- Durata: da 2 a 3 ore
- Procedura: La scelta del tipo di intervento e la conseguente estensione delle cicatrici dipende dal grado di rilassamento (ptosi) delle mammelle
-
- Ptosi lievi: incisioni periareolari (tecnica round block)
- Ptosi intermedie: incisioni periareolari e verticali (tra areola e solco sottomammario)
- Ptosi marcate: incisioni periareolari, verticali e trasversali in corrispondenza della parte centrale e laterale del solco mammario.
- Rimozione della cute eccedente secondo i disegni preoperatori.
- Rimodellamento e sospensione della massa glandulo-adiposa e suo ancoraggio al piano muscolare sottostante.
- Stiramento verso il basso della cute localizzata sopra e attorno all’areola e contemporaneo spostamento verso l’alto dell’areola vincolata ad un ponte di pelle che ne garantisce la sopravvivenza.
- Sutura dei lembi cutanei in modo di adattare il contenente (pelle) al contenuto (grasso e ghiandola).
Periodo post-operatorio
- Dolore in corrispondenza delle parti operate.
- 7 – 10 giorni dopo l’intervento: rimozione dei punti di sutura e ripresa dell’attività lavorativa.
- L’attività fisica deve essere evitata per un mese.
Risultati e loro durata
L’effetto migliorativo è apprezzabile al chirurgo già durante l’intervento.
Il gonfiore successivo non rende peraltro valutabile il risultato definitivo della mastopessi per almeno due mesi.
Il risultato non è permanente in quanto la cute mammaria rimane soggetta ai naturali processi di invecchiamento ed allo stiramento prodotto dal peso delle mammelle o al turgore conseguente ad eventuali repentini aumenti del peso corporeo o alla montata lattea in caso di gravidanze.