La richiesta di prestazioni di medicina e di chirurgia intima femminile da parte della popolazione femminile negli ultimi anni è andata sempre più aumentando, complice la maggiore affermazione delle donne in ambito lavorativo, sociale e privato. Tale richiesta origina da tutto il mondo femminile, quello giovane e quello più maturo, quello occidentale e quello musulmano.
Da una parte le donne giovani, influenzate dalla moda tipicamente occidentale (costumi sempre più succinti, leggings o pantaloni molto aderenti che enfatizzano le forme femminili) e dal costume dell’ epilazione definitiva o quasi (facilmente perseguibile con laser o luce pulsata), sono sempre più attente all’aspetto estetico dei propri genitali esterni e richiedono spesso la correzione o simmetrizzazione di piccole labbra ipertrofiche che protrudono eccessivamente dalle grandi labbra.
Alle volte tale esigenza di correzione consegue a piccole anomalie derivate di plurimi parti, che hanno alterato la normale anatomia della regione.
Dall’altra parte un grande numero di donne più mature perfettamente inserite a livello lavorativo e sociale, sono più attente al loro benessere intimo e desiderano essere sollevate dai comuni disturbi della menopausa (secchezza, bruciore, prurito) o riacquistare una soddisfacente vita di coppia e sessuale migliorando il tono della regione vaginale.
Ancora, il gran numero di donne musulmane che per motivazioni culturali-religiose desiderano riacquistare la verginità persa per poter andare in spose al marito promesso da bambine e non deludere così la famiglia di origine.
La complessità e la varietà delle richieste in quest’ambito implica la necessaria collaborazione di più figure specialistiche – ginecologi, chirurghi plastici, dermatologi, urologi – in quanto qualsiasi trattamento di natura estetica della regione vulvo-vaginale deve rispettare la funzione genito-urinaria e non può prescindere dal riconoscimento di eventuali disfunzioni della stessa.
Inoltre è fondamentale che il medico cui si rivolgono tali pazienti affronti in modo eticamente consapevole le ragioni alla base di tali richieste, ricordandosi di perseguire il “bene” della persona e di ricercare per essa il benessere sia fisico che psichico.
Sulla base di tali presupposti, qualsiasi trattamento di natura estetica della regione vulvo-vaginale non può non essere preceduta da una visita ginecologica.
Il ruolo del ginecologo è fondamentale ad esempio ad individuare e quindi compensare le carenze estrogeniche nelle donne in peri-menopausa, responsabili di atrofia, secchezza, bruciore e prurito.
Esistono oggi trattamenti locali o sistemici personabilizzabili che migliorano di molto il trofismo vaginale e nel complesso la qualità di vita della donna.
Urologo e ginecologo collaborano nel trattamento delle piccole perdite urinarie, che si possono oggi curare a livello ambulatoriale o di day surgery con interventi mini-invasivi che prevedono ad esempio l’inserimento di minute “benderelle” atte a sospendere l’uretra.
L’incontinenza urinaria femminile tipica della donna matura è un problema che emerge raramente ma di notevole impatto sociale.
Medici estetici, ginecologi, dermatologi possono inoltre utilizzare sistemi innovativi non invasivi quali il laser Erbium –Yag o Co2 frazionato per aumentare il tono vaginale e, inducendo processi rigenerativi della mucosa, migliorare anche il suo trofismo combattendo la secchezza.
Infine nei casi di secchezza più grave, spesso associata ad una patologia nota come Lichen Sclero-atrofico, largo beneficio trova l’infiltrazione della regione mucosale vaginale con PRP (plasma ricco di piastrine autologhe). Con tale procedura, indolore ed eseguibile ambulatorialmente, un semplice prelievo ematico consente di ottenere un liquido ricco di piastrine e fattori di crescita che, inoculato con microaghi nello spessore della muccosa vaginale, migliora la vascolarizzazione della regione e di conseguenza il suo trofismo. Grazie a tale trattamento prurito, secchezza, facilità a fessurazioni o abrasioni trovano ampie possibilità di miglioramento.
Per quanto riguarda le procedure di natura più prettamente estetica, gli interventi di simmetrizzazione e/o riduzione delle piccole labbra eccessivamente protrudenti (ninfoplastica) sono finalizzati a donare complessivamente un aspetto più armonioso e giovanile. D’altro canto piccole labbra eccessivamente protrudenti non solo costituiscono un inestetismo, ma comportano spesso disagio e fastidio nella pratica di alcuni sport e nell’attività sessuale.
Per dare tono e un aspetto più giovanile a grandi labbra lunghe e lasse, si può invece proporre il lipofilling (trapianto adiposo autologo), procedura mini invasiva con cui si inietta tessuto adiposo autologo (dello stesso individuo) nella regione interessata allo scopo di aumentarne il turgore in modo stabile e duraturo. Se infine è desiderata una regione pubica – Monte di Venere- non troppo adiposa, rilassata, prominente, la lipoaspirazione localizzata può snellire tale regione.
Tali procedure si eseguono in regime ambulatoriale o di day surgery, richiedono anestesia locale o blanda sedazione, e comportano tempi di guarigione mediamente brevi (circa due settimane).
Per concludere, esiste in commercio un “filler” a base di acido ialuronico, specifico per la regione vulvare, che iniettato nel corpo delle grandi labbra, può migliorarne, anche se temporaneamente, l’atrofia e la lassità. Altri prodotti, se iniettati invece nella mucosa vaginale, attraverso la stimolazione della neogenesi di fibre collagene ed elastiche, possono dare migliore trofismo alla mucosa e alleviare sintomi come prurito e secchezza. Tali prodotti possono essere usati anche per trattare cicatrici da episiotomia tese e dolenti.
Dr.ssa R.Sferrazza
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Clinica Cittàgiardino Padova