Il trattamento consiste nell’iniezione con ago sottile, nello spessore del cuoio capelluto, di un liquido (Plasma Ricco di Piastrine PRP) ricavato mediante un particolare processo di centrifugazione eseguito su modeste quantità del sangue dello stesso paziente.
Il PRP contiene dunque un grande numero di piastrine che a loro volta contengono fattori di crescita che stimolano le cellule staminali residue presenti nei follicoli piliferi delle aree di cuoio capelluto non cicatriziali.
I risultati migliori si ottengono pertanto nelle fasi iniziali delle patologie tricologiche, quando i follicoli non sono ancora andati incontro ad atrofia. Il protocollo terapeutico varia secondo la patologia.
Nel caso dell’alopecia androgenetica, la più comune, si programmano alcune sedute di PRP distanziate di 4 mesi l’una dall’altra e si valutano nel tempo i risultati, che appaiono apprezzabili anche dopo due sole sedute e tendono a mantenersi a lungo.
Il PRP è attualmente l’unica terapia medica che permette di ottenere una ricrescita significativa di capelli, a differenza delle terapie mediche classiche che possono soltanto rallentare la progressione del diradamento.
Nei casi più impegnativi può essere associata alla terapia chirurgica per esaltarne i risultati.
Il PRP rallenta la progressione dell’alopecia androgenetica maschile e femminile e aumenta lo spessore del fusto dei capelli e quindi il loro volume complessivo, con risultati particolarmente brillanti nelle pazienti di sesso femminile di qualsiasi età e negli uomini più giovani.